giovedì 23 febbraio 2012

Crisi e spiritualità. “C'è bisogno di spiccare il volo”

È da tempo che non posto più, complice la mancanza di tempo, ma soprattutto per scelta.
Volendo seguire troppo si rischia di disperdere le energie, quindi ho preferito canalizzarle sulle cose più importanti della mia vita. La mia famiglia, mia figlia, un tempo vissuto con maggior consapevolezza e con l'orecchio sempre teso all'ascolto interiore. Un percorso che ho cominciato da più di un anno e che mi porta in continuazione verso nuovi lidi, nuove mete e orizzonti, ad arricchire sempre più questa esperienza e renderla davvero eclettica e trasversale.

Non è stato semplice, ma ora comincio a raccogliere i frutti di questo impegno, e posso dire in tutta sincerità che non c'è fatica che non valga la pena di essere sopportata, pur di arrivare ad apprezzare e comprendere i veri tesori che abbiamo a disposizione (se vogliamo vederli…)

Non sarà un caso se anche sul Festival di Sanremo la maggior bufera si è spalancata sul dibattito sulla spiritualità e la Chiesa.
Da una parte la preoccupazione per la temuta Fine del Mondo, dall'altra le pressioni che stiamo subendo da una Natura che non riconosciamo più e da uno Stato a cui non vorremmo appartenere. Lo straniamento da tutto e da tutti, anche – perfino – dai beni 'copertina', quelli a cui ci stiamo attaccando sempre più, quelli che ci fanno dimenticare che mentre l'hi tech avanza, tutta l'economia va sempre più verso il collasso.

Impossibile ignorare statistiche sempre più paurose: per l'Istat "il nostro Paese è uno dei pochi in Europa a non essersi dotato per tempo di uno strumento specifico di contrasto all'indigenza", mentre "quasi un italiano su quattro è a rischio povertà".
Per la Cgia di Mestre "le famiglie più indebitate sono quelle residenti a Roma e provincia con una media che sfiora quota 30 mila euro attestandosi a 29.287 euro".
Numeri alla mano, 30 mila euro corrispondono più o meno allo stipendio annuo lordo di un impiegato.

fonte
http://www.metronews.it/redazione/documenti/02201284320120220_it_roma.pdf
pagina 18

Un rinnovamento è ancora possibile, anzi necessario: non sarà certo una rivoluzione a placare gli animi, anzi! L'unico sovvertimento della stasi attuale può essere quello che lavora nel quotidiano, attivamente e in prima persona, con l'impegno globale.
È quanto ha espresso anche il portavoce dell'Opus Dei con queste parole:

"…Il mondo ha bisogno di gente che sappia prendersi sulle spalle le sorti degli altri, c'è bisogno di amici veri, di mariti e mogli fedeli, di giovani pieni di voglia di costruire il futuro. Il mondo ha bisogno di persone che sappiano voler bene. E' su questo che si potrà costruire la stabilità che dura davvero".

"oggi c'è un precariato persino più insidioso per l'uomo ed è quello del cuore. Quante persone soffrono l'abbandono, l'indifferenza, l'infedeltà?"

fonte
http://affaritaliani.libero.it/politica/santi-valori-portavoce-opus-dei-bruno-mastroianni190212.html

dunque riflettiamo davvero, senza polemiche e prese di posizione: c'è qualcosa che potremmo fare per migliorare davvero la nostra vita? Per riconoscerci come persone migliori, degne della nostra più sincera e profonda ammirazione?

E allora mettiamo in pratica questi propositi. Quale momento migliore di questa Quaresima, deputata alla riflessione più pura e intima dentro di noi?

Un augurio a tutti di speranza e di crescita. 

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