mercoledì 26 ottobre 2011

Gli scaffali dei libri

Prosegue la storia della passione per i libri.
Ogni entrata in libreria portava – e porta ancora – a casa dai tre ai sei volumi, oltre all’adesione ad un club del libro (ne ho cambiati tre) e agli acquisti spiccioli in edicola e al supermercato. Il risultato è che i ripiani della prima libreria risultavano essere ridicoli in quanto a capienza già a nove anni, quando i miei hanno fatto fare su misura la seconda grande libreria a parete, che nel tempo si è arricchita di ulteriori mensole e aggiunte in altezza (ovviamente dopo aver già riempito i precedenti di due ordini di file più altri volumi sopra di traverso) fino a flettere e inarcare irrimediabilmente i ripiani di legno sotto il peso della cultura… Quindi la terza libreria è una scaffalatura metallica.
A seguire ho abitato altre case dove altre librerie si sono aggiunte a quelle in casa dei miei, rimaste comunque tutte occupate. Scatoloni di libri hanno trovato varie collocazioni in mansarde e sotto i letti di camere non utilizzate, altri sono andati in regalo ad una biblioteca comunale.
Al momento la libreria nella casa dove abito occupa un corridoio della lunghezza di due stanze. È la classica Billy di IKEA, che non toglie spazio, si può accrescere in altezza e aggiungere in larghezza e monta delle fantastiche ante a scelta. Le mie sono in vetro serigrafato, proteggono un po’ dalla polvere e sono state davvero preziose contro le manine curiose di una bimba in fase di gattonamento.
Poco tempo fa ho dato una risistemata. Nel senso che ho tolto solo i libri già letti. In pratica è rimasta uguale, ci sono ancora le doppie file – eh sì riesco a farle anche in una profondità di 28 centimetri! – e le aggiunte ‘a cappello’, ma almeno è ben divisa in settori per argomento. La spiegazione al mancato vuoto che avrebbe dovuto crearsi è che ultimamente leggo soprattutto e-book, la scelta – a questo punto obbligata… – per la gestione dello spazio e del tempo di lettura ridotto al viaggio sui mezzi pubblici. I pochi volumi su carta vengono letti a piccole rate in pausa-bagno (è terribile ma è così, quanti di voi non ci si riconoscono? Almeno per la Settimana enigmistica, no?), nelle sveglie troppo anticipate delle prime ore del mattino o nelle rarissime serate in cui mia figlia si addormenta molto presto.
Ho spostato gli ‘usati’ sull’ultimo ripiano del mobile del soggiorno, dove hanno spodestato i bei volumi rilegati dell’enciclopedia della scienza, in volumi suddivisi per argomento (ancora da leggere) e i libri della Newton su Roma (idem), relegandoli in seconda fila. Volendo potrebbe entrarcene una terza…

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